La manifestazione tende alla valorizzazione ed alla promozione del Barocco in tutte le sue espressioni. Infatti l’iniziativa ha quale filo conduttore le emergenze di tipo artistico (chiese e monumenti presenti sul territorio), il pensiero filosofico e scientifico, ma non tralascia di effettuare collegamenti con le tradizioni che affondano le radici in una corrente che ha influenzato e “convertito” in modo sensibile il territorio lubrense.
Il periodo primaverile, caratterizzato dalla “rinascita” della natura, è di per sé “barocco”, rigoglioso, ricchissimo di fiori, colori, sapori. Inoltre coincide con la “Pasqua”, periodo di “rinascita” e di conversione dello spirito. In tale ottica il programma è stato stilato con l’intento di sottolineare questi momenti e di fondere aspetti differenti, focalizzando l’attenzione non solo sul patrimonio artistico-culturale, ma anche sull’arte scenica, la musica, l’artigianato, la gastronomia, l’indiscusso patrimonio paesaggistico.
I vari percorsi che si snodano in tre fine settimana, abbracciano il periodo che va dal 9 al 25 aprile e pongono ognuno l’attenzione su un avvenimento che lega passato e presente.
I temi che verranno proposti prendono spunto dall’ingente e peculiare patrimonio artistico maiolicato lubrense, attraverso una ricerca che pone l’attenzione al connubio arte e natura, manufatto artificiale e paesaggio.
In tale contesto la piastrellistica diventa seducente filo conduttore per una lettura dell’ambiente locale ed anche legame privilegiato tra questo territorio e la Napoli capitale nel ‘600-‘700.
L’ospite è guidato in questi percorsi tematici durante i quali avrà l’opportunità di immergersi nella storia di un’epoca ricca di testimonianze artistiche, ma anche nella musica, nei sapori e nel “sapere”, inteso come possibilità di apprendimento di tecniche di cucina (ricette tipiche mostrate e gustate in loco), o di artigianato (laboratorio di maiolica e cestineria). Verranno inoltre proposti altri momenti (mostre, concerti, incontri letterari e spettacoli), per godere delle infinite offerte del territorio.
In tema di “conversioni” saranno delineati alcuni “famosi” episodi di cui Massa Lubrense è stata testimone e soprattutto quello del grande artista Ignazio Chiaiese, peccatore redento da suor Cristina Olivieri, che si auto raffigura nel grande pannello maiolicato del chiostro del SS. Rosario di Monticchio ai piedi della Vergine. Conseguenza di questa conversione fu la generale rivisitazione stilistica di tutti gli edifici di culto del territorio operata sotto l’attenta regia del vescovo Giuseppe Bellotti e che anticipa, in una dimensione “cittadina”, la più ampia conversione del barocco nel rococò.
Si afferma e si conferma, dunque, l’estrema duttilità di questo territorio, spartiacque dei golfi di Napoli e di Salerno e propaggine marina della Campania, sempre pronto a recepire le innovazioni e a “convertirsi”, fondendo il suo paesaggio e le sue bellezze naturalistiche con le espressioni artistiche più moderne.
Clicca sul link per il programma.